Il Dono di un Evangelario

L’occasione dei festeggiamenti per il 50° anniversario della parrocchia di Frescada, il rinnovamento della chiesa  e  degli  spazi  di  pastorale,  il  desiderio  di  donare  alla  comunità  uno  strumento  liturgico  per solennizzare  le  celebrazioni  si   sono   concretizzati   nella  realizzazione  di  una   legatura  artistica  per l’Evangeliario, regalato da una coppia di sposi novelli (Francesca Fabris e Antonio Zito), che ha coniugato le abilità di una legatrice (Claudia Benvestito), una scultrice (Elena Ortica) e un artista del legno (Gaetano Brugnano).

Il libro è un oggetto dal forte valore simbolico. Se esaminato nella sua composizione strutturale è facile abbinarlo alla realtà della comunità ecclesiastica e, più nel piccolo, di quella parrocchiale.
Esso si compone di fogli piegati al centro e inseriti uno nell’altro a formare piccoli blocchi (fascicoli) che vengono collegati uno all’altro per mezzo di un filo a creare una unità strutturale solida e continua, come la Parola è il legame forte che tiene insieme la comunità nelle sue varie componenti.

Per la cucitura dell’Evangeliario è stata realizzata una doppia cucitura dei fascicoli: la cucitura a nodini (o cucitura knot-tack), una tecnica medievale che ho recentemente decifrato e descritto, come cucitura primaria, e una modifica della cucitura compatta, come cucitura secondaria. Su cinque linguette in cuoio giallo, colore scelto per dare luce e schiarire la cupezza del difficile anno appena trascorso, ci sovrappongono fili colorati nei toni dell’azzurro e del verde acqua in sequenza libera. La combinazione delle cuciture, oltre a collegare saldamente i fascicoli tra loro, serve a garantire la flessibilità e soprattutto la solidità del blocco delle carte durante il movimento. Tutta la cucitura è stata realizzata avvolgendo parzialmente i fascicoli con un soffietto in carta giapponese fatta a mano, a fibra lunga, in color indaco. In questo modo è stato possibile evitare l’uso della colla sul dorso dei fascicoli affidando la tenuta della composizione ai soli collegamenti meccanici.

Le assi in legno sono state preparate sul modello delle legature medievali da Gaetano, il quale ha realizzato tunnel e scanalature per consentire il collegamento dei supporti di cucitura con la coperta di rivestimento.

Le assi alloggiano due placche realizzate dalla scultrice Elena. Al piatto anteriore una placca lapidea quadrata (dello stesso materiale della suppellettile della chiesa, con inclusioni fossili) riproduce con foglia d’oro zecchino una croce inscritta e modellata in un cerchio. La forma circolare rinvia alla pianta della chiesa e alle forme interne dell’abside, del tabernacolo e del fonte battesimale creando continuità tra queste ultime e il libro dei Vangeli.
La placca in smalti nei toni dell’azzurro, che è incassata nel piatto posteriore, riprende e amplifica il tema dell’acqua, suggerito dai colori della cucitura e del dorso.

L’acqua rinvia alla figura di San Giovanni Battista, titolare della parrocchia, al motto delle celebrazioni del 50esimo anniversario  e  al tema del  nuovo anno  pastorale,  creando  così  un  legame  di  continuità  e  un motivo di memoria di questo importante momento della storia parrocchiale.

  C.B.